Facebook è stato creato nel 2004 da Mark Zuckerberg e da alcuni suoi colleghi dell’Harvard College utilizzando i dati degli studenti presenti negli annuari con lo scopo di mettere a confronto due foto e far decidere all’utente quale delle due fosse più attraente. Da un semplice gioco si è trasformato nel social media più utilizzato al mondo con un significativo impatto sia sulle dinamiche economiche che sociali.
Ad oggi la società Facebook ha un valore totale di mercato superiore a 500 miliardi di dollari, un fatturato di circa 41 miliardi e quasi 2,5 miliardi di utenti attivi. La principale fonte di profitto consiste negli annunci pubblicitari, mentre l’efficienza deriva dai bassi costi di business per diffondere velocemente nuovi contenuti.
Il social media, inoltre, ha la proprietà di essere scalabile, ovvero permette alle società di graduare il proprio impatto sugli utenti, in funzione delle necessità e disponibilità, per raggiungere il maggior numero di potenziali clienti. Questa caratteristica è rinforzata dagli strumenti di analisi dei comportamenti degli utenti, che permettono di effettuare campagne pubblicitarie mirate su specifici target.
Facebook è anche utilizzato come piattaforma di collegamento da numerosi siti ed applicazioni: infatti, offre la possibilità di sfruttare le credenziali del social per effettuare un accesso più veloce e di raccogliere i dati sui comportamenti dell’utente, che vengono poi “ribaltati” sul sito che si sta visitando rendendo la navigazione più “personalizzata”.
Recentemente, tra l’altro, Mark Zuckerberg ha dichiarato di voler unificare in un’unica piattaforma tecnologica le chat di Messenger, Instagram e WhatsApp, semplificando le comunicazioni fra gli utenti. Per le aziende l’utilizzo combinato dei diversi social semplificherà la pianificazione delle campagne pubblicitarie e permetterà di applicare una targetizzazione più efficace. Con questo cambiamento la messaggistica istantanea diventerà uno dei principali mezzi per aumentare le entrate pubblicitarie.
Personalmente ritengo che il tempo trascorso su Facebook possa avere un impatto negativo sull’economia, dal momento che diviene fonte gratuita di divertimento e svago per gli utenti (ad eccezione degli eventuali costi di collegamento ad internet), che potrebbero rinunciare all’utilizzo e al consumo dei beni e servizi forniti dal mercato. Inoltre, potrebbe diminuire gli incontri reali, dai quali, invece, possono generarsi occasioni di consumo.
D’altro canto, reputo che Facebook possa indurre maggiori consumi o stimolare la fruizione di nuove esperienze, attraverso un effetto imitativo. La condivisione di foto e video relativi a momenti o eventi possono creare potenzialità di consumo, soprattutto quando questa viene effettuata da parte di personaggi famosi o influencer, i quali, a loro volta, ottengono importanti ritorni economici grazie all’effetto d’imitazione generato. Molti utenti, infatti, sono indotti a frequentare gli stessi luoghi o a comprare prodotti mostrati da tali personaggi.
I social media hanno assunto un ruolo fondamentale nella quotidianità delle persone e stanno stravolgendo sia le dinamiche di interazione tra i singoli utenti, sia il rapporto di comunicazione tra gli utenti e i brand, permettendo alle aziende di raggiungere precisi obiettivi e generare profitti superiori. Allo stesso tempo, bisogna prestare attenzione anche alle implicazioni negative che queste continue evoluzioni possono provocare.