IL SELF-BRANDING COME PONTE TRA STUDIO E LAVORO: UN EQUILIBRIO POSSIBILE

Conciliare studio e lavoro, per me, non ha mai significato “fare tutto insieme”, ma crescere prima. Ha rappresentato l’essere responsabile, professionale sul lavoro e attenta nello studio, sin da piccola. Non è stato affatto facile, ma ho sempre avuto delle solide basi: i miei genitori, che su questo aspetto della mia vita mi hanno trasmesso l’importanza di restare centrata, decisa e lucida, anche quando tutto intorno si muove veloce. Mi chiamo Beatrice e oggi vi voglio raccontare la mia storia.

Il mio percorso è stato un po’ fuori dagli schemi: per sei mesi andavo a scuola, poi, da giugno a dicembre, lavoravo a tempo pieno. Al mio rientro, i professori mi facevano sostenere un esame su tutte le materie per assicurarsi che mi fossi tenuta in pari e, solo dopo averlo superato, potevo continuare a frequentare con il resto della classe. È stato un metodo duro, ma formativo poiché mi ha insegnato ad avere l’autonomia e la lucidità necessarie per affrontare il mondo del lavoro con coscienza e consapevolezza.

Crescere in un ambiente creativo — spesso percepito come “magico” — richiede ancora più attenzione. Bisogna restare presenti, con i piedi per terra, anche quando il contesto sembra portarci altrove. In questo scenario, lo studio ha rappresentato per me una bussola, un punto di riferimento solido che mi ha aiutata a mantenere l’equilibrio in tutti questi anni.

Nel tempo, ho compreso che il self-branding non è solo un’etichetta o una strategia di comunicazione, ma un vero e proprio strumento capace di raccontare in modo autentico la propria identità professionale. Proprio grazie all’alternanza tra i due mondi, ho potuto arricchire la mia narrazione personale con esperienze complementari: da una parte la disciplina accademica e la crescita intellettuale, dall’altra, la flessibilità e la concretezza del mondo del lavoro artistico.

Alcune semplici strategie che vorrei condividere con voi CIMERS che uso effettivamente per mantenermi coerente tra studio e lavoro :

  • scegliere con cura i progetti in cui siamo coinvolti, privilegiando quelli che rispecchiano i nostri valori
  • organizzare il tempo con realismo, lasciando sempre uno spazio per la formazione
  • condividere in modo autentico sui social o nei contesti lavorativi ciò che si apprende, creando un dialogo tra crescita personale e professionale.

Studio e lavoro non sono due binari paralleli, ma rappresentano due flussi che si arricchiscono a vicenda: ciò che apprendo all’università affina il mio pensiero critico e la mia espressività e, allo stesso tempo, le esperienze sul campo mi rendono una studentessa più consapevole e determinata. Questo scambio continuo rende il mio self-branding più vero, dinamico, oltre che in linea con l’evoluzione della mia identità professionale.

Beatrice Vendramin