“Non arrivi a 500 milioni di amici senza farti qualche nemico.”
Questa tagline accompagna uno dei film più iconici degli anni 2000: The Social Network (2010), diretto da David Fincher e scritto da Aaron Sorkin.
Non si tratta solo della storia della nascita di Facebook, è un viaggio tra intuizione, ambizione, relazioni interrotte e, soprattutto, problem solving continuo. In un contesto universitario competitivo come Harvard, Mark Zuckerberg e i suoi colleghi si trovano costantemente a fronteggiare problemi tecnici, legali e relazionali.
Ma cosa ci insegna davvero questo film?
1. Risolvere problemi è più che trovare soluzioni tecniche
Mark è un programmatore brillante, ma la sua capacità di problem solving si concentra solo sull’aspetto tecnico. Il film mostra quanto sia importante considerare anche l’etica, la comunicazione e le implicazioni sociali delle proprie azioni.
Il vero problem solving è multidimensionale: serve creatività, ma anche empatia.
2. Il problema non è sempre quello che sembra
Dietro la questione tecnica del portale universitario si nasconde una ferita personale, un bisogno di riscatto. Lo spettatore comprende che ciò che guida certe “soluzioni” non è sempre il problema dichiarato.
Il film ci insegna che capire perché stiamo cercando di risolvere qualcosa è importante quanto come lo risolviamo.
3. Lavorare in team è risolvere insieme
Una delle tensioni centrali del film nasce proprio dalla difficoltà di condividere problemi e meriti. Il team si sfalda quando il dialogo si interrompe.
Il problem solving efficace richiede collaborazione, ascolto e gestione dei conflitti.
4. Innovare è anche saper fallire e ricominciare
Molti degli snodi creativi del film nascono da fallimenti, errori di codice, idee rifiutate. Ma è proprio qui che emerge la resilienza del team (almeno, per un po’).
Risolvere problemi non significa evitarli, ma affrontarli e imparare da essi.
The Social Network ci mostra una realtà complessa, in cui il problem solving è costante, anche se a volte geniale e altre volte cieco. È una soft skill che non si improvvisa: si affina, si allena e si trasforma in uno strumento cruciale per navigare il mondo del lavoro, delle relazioni e della vita.
Perché non basta trovare la soluzione giusta, se perdi tutto ciò che conta nel frattempo.
Rosa Giuffrè
