TEAMWORKING E LEADERSHIP: ADOTTARE LA PRATICA DELLA GENTILEZZA INTERVISTA A JACOPO SANTAMBROGIO, CO-FOUNDER DI DON’T MOVIE S.R.L

La conoscenza di soft skill quali teamworking, leadership e negoziazione è sempre più diffusa e richiesta. Per avere una visione più chiara di queste competenze, ma anche per capire come adottarle o migliorarle nella nostra vita personale e professionale, abbiamo intervistato Jacopo Santambrogio, che dal 2009 è Co-Founder di Don’t Movie S.r.l, nella quale attualmente ricopre i ruoli di regista, produttore e direttore della fotografia.  

«Se fai un lavoro amalo, altrimenti cambialo», con questa affermazione iniziale il regista ci ha fatto capire che il leader deve cercare di mantenere costantemente lo spirito alto, anche in situazioni complesse, cercando di promuovere sempre un ambiente positivo. Per fare questo, è essenziale adottare la gentilezza con tutti, a partire dal manutentore e dal tecnico. «Il potere del “per favore, potresti” viene, fin troppo spesso, sottovalutato». 

Oltre ad essere felice, empatico e a praticare la gentilezza, il leader – per ispirare il team – deve ricordarsi di non tenere tutte le informazioni per sé, ma cercare di condividere quanto necessario con la squadra, dai dettagli di una lavorazione fino alla visione futura dell’azienda.

Infatti, una comunicazione trasparente è fondamentale per creare un clima positivo all’interno del team di lavoro. Inoltre, deve sapere ascoltare, prediligendo l’intervento e le opinioni di tutti; capire quando e come ascoltare è importante per rendere tutti partecipi nel processo creativo (sia sul set che fuori). Tuttavia, il Founder di Don’t Movie sostiene che «far sì che tutti siano coinvolti, in maniera uguale, su tutte le decisioni, creerebbe caos, immobilismo e deresponsabilizzazione»; quindi, consiglia di coinvolgere i membri e renderli responsabili delle decisioni di loro competenza.

Al leader spetta, inoltre, il compito di gestire i conflitti che possono emergere tra membri di un team. Sicuramente, evitare situazioni conflittuali sarebbe la soluzione ottimale e questo si può fare assegnando ruoli precisi e responsabilità ben definite. Ricordando sempre che, alla base di tutto, c’è la gentilezza: ottima pratica da adottare anche per evitare, o gestire, possibili conflitti e disaccordi all’interno del team. Infatti, qualora non si riuscisse a evitare queste situazioni, esse si possono risolvere facendo un debriefing dopo aver svolto il lavoro commissionato. In questi casi l’elemento da tenere a mente è quello di non umiliare mai nessuno davanti al gruppo.

Per gestire tutte le dinamiche interne ad un gruppo, un’altra buona prassi suggerita da Jacopo Santambrogio è quella di incentivare tutto ciò che va oltre il lavoro: «tutto ciò che può aggiungere strati di significato è utile». Per esempio, vivere esperienze simili in contesti diversi da quello lavorativo – ad esempio tramite team building strutturati e costanti – è molto utile perché, oltre ad aumentare la coesione tra i membri del team, fa emergere anche spunti di riflessione.

Jacopo Santambrogio si è rivelata la persona perfetta con la quale confrontarsi in merito a: lavoro di squadra, leadership e negoziazione. Partendo dalla sua esperienza e dalle sue competenze ha spiegato come lui gestisce queste soft skill nel suo lavoro. Le sue risposte hanno offerto interessanti spunti di riflessione.

Grazie all’intervista a Jacopo Santambrogio abbiamo esplorato alcune delle soft skill essenziali nel mondo del lavoro, e non solo. Tramite le sue esperienze sul set e il suo ruolo professionale di regista abbiamo compreso l’importanza del teamworking, di una leadership efficace e della negoziazione, nella vita professionale e aziendale. Arrivando, infine, alla conclusione che anche il set si può trasformare in un laboratorio di collaborazione, guida, e compromessi

Beatrice Marzocchi

Chiara Origgi