La modella inglese Lila Moss, figlia della supermodella degli anni 90’ Kate Moss, sta catturando l’attenzione di riviste e giornali mettendosi a nudo di fronte alla malattia di cui è affetta da anni, il diabete mellito di tipo 1.
Lila, sulle passerelle delle case di moda più esclusive e sul tappeto rosso di eventi prestigiosi, sfila fieramente lasciando in mostra il patch pump, un microinfusore di insulina visibile sul fianco, e il cerotto digitale, posizionato sulla parte posteriore del braccio.
In particolare, alcuni sono stati gli eventi che hanno colto l’attenzione. Innanzitutto, durante l’eccezionale sfilata di Fendi in collaborazione con Versace (Fendace) alla Milano Fashion Week del 2021; ma l’evento che ha fatto parlare moltissimi è stato il Met Gala, evento di beneficenza newyorkese tenuto annualmente il primo lunedì di maggio.
Durante il memorabile evento Lila Moss ha indossato un abito nude firmato Burberry che lasciava trasparire i due dispositivi medici ideati per la gestione del diabete. Questa mossa è stata una vera e propria rivoluzione verso una maggiore inclusività.
Questo perché, nel mondo della moda e non solo, le persone con disabilità «rimangono sottorappresentate e sottoesposte». Infatti, molte sono le celebrities con il diabete che evitano di parlare apertamente delle implicazioni fisiche e psicologiche che la malattia comporta. Non è il caso di Lila Moss.
Come ha affermato Lila durante un’intervista: «Mi hanno scritto in tanti per ringraziarmi di aver portato all’attenzione pubblica il diabete. Alcuni mi hanno detto che dopo aver visto me con il cerotto hanno smesso di avere paura della malattia».
In questa dichiarazione la modella ha messo in risalto un punto cruciale, la “paura” nei confronti della malattia. Purtroppo, le persone affette dal diabete o da malattie simili si vergognano della loro condizione e fanno di tutto per nasconderla.
In questo senso, la presa di posizione di Lila è controcorrente: l’obiettivo principale è la normalizzazione della malattia, che deve diventare parte della quotidianità di chi ne soffre. Infatti, come ha affermato Lila, avere questa malattia deve diventare ordinario come andare in bicicletta o bere un caffè.
Così, coloro che sono affetti dal diabete (circa 1,5 milioni di persone negli USA e 300 mila in Italia), potranno sentirsi parte di una comunità valorizzata nella società.
Sulle piattaforme social, soprattutto Instagram e TikTok, sta diventando fondamentale il tema dell’accettazione e della valorizzazione di malattie e disabilità; di fatti, le comunità digitali si stanno muovendo verso un loro embracing (abbracciare, valorizzare). Il diabete deve essere percepito come una condizione di vita, non più come una malattia.
L’accettazione della condizione del diabete è cruciale per riuscire ad ottenere un livello di benessere mentale, psicologico e per superare la vergogna nel mostrarsi diversi. Nessuno dovrebbe mai vergognarsi di avere il diabete; anzi, rende unici e speciali coloro che ne sono affetti.
Ilaria Ferrara
