“Una serie live-action su One Piece? Su Netflix?” I dubbi erano tanti, soprattutto visti i flop di altri adattamenti disastrosi come Death Note e I Cavalieri dello Zodiaco.
Eppure oggi i numeri pubblicati dalla piattaforma parlano chiaro: con 37,8 milioni di visualizzazioni nelle sole prime due settimane dal suo rilascio (31 agosto 2023), è uno dei prodotti Netflix più visti di sempre. La prima stagione è ufficialmente un successo.
La serie live-action di One Piece è tratta dall’omonimo manga di Eiichiro Oda, oggi arrivato ad un totale di oltre cento volumi. Deve il suo successo e la sua longevità (ventisei anni ad oggi, ma è ancora in corso) ad una storia d’avventura appassionante, personaggi memorabili e la capacità di alternare momenti di humor a scene commoventi. L’autore Eiichiro Oda aveva sempre escluso la possibilità di una trasposizione su schermo della sua opera, complici, forse, un adattamento difficile da realizzare su un medium così diverso e una GCI non ancora abbastanza sviluppata. Almeno, questo fino ad oggi.
La prima stagione copre i primi undici volumi del manga: composta da otto episodi, da circa un’ora ciascuno, si pone l’arduo compito di presentare al pubblico il vasto mondo di One Piece e i suoi personaggi. Luffy, interpretato da Iñaki Godoy, è un ragazzo che decide di partire per mare per realizzare il suo sogno: diventare il Re dei Pirati. Ad accompagnarlo in questa avventura ci sono Nami (Emily Rudd), Zoro (Mackenyu Maeda), Usop (Jacob Romero Gibson) e Sanji (Taz Skylar). Nel corso delle sue peripezie, la ciurma si trova a scontrarsi con alcuni dei più temibili ricercati del Mare Orientale e con la Marina, da sempre in lotta con i pirati. Al centro, alcune tematiche fondamentali, quali il coraggio, l’amicizia e la voglia di realizzare i propri sogni.
Il prodotto finale riesce ad essere un ottimo adattamento, capendo quando essere completamente fedele all’opera originale e quando prendersi alcune libertà per rendere il tutto più omogeneo e credibile. Questo risulta particolarmente evidente nell’eliminazione completa di alcune storyline e di alcuni personaggi, alcuni completamente assenti, altri accennati con dei simpatici cameo. A proposito di personaggi, eccellente la scelta degli attori, non solo credibili e simili visivamente alla loro controparte cartacea, ma capaci di abbracciare lo spirito e il cuore dei personaggi. Bene la CGI e gli effetti speciali con qualche scivola qua e là. Lo stesso purtroppo vale per il reparto trucco e costumi: molto fedeli all’originale, in questo caso, a volte, anche fin troppo. Una menzione speciale alle varianti del logo principale della serie, diverse per ogni puntata, che abbracciano e sottolineano il tema/personaggio protagonista di ogni episodio. Infine, la colonna sonora trasmette perfettamente il senso di avventura, epicità e vivacità che la serie vuole trasmettere con una strizzata d’occhio ai fan di lunga data.
La serie sembra essere riuscita nell’ardua impresa di piacere a tutti: ha soddisfatto le aspettative dei fan del manga da cui è tratta e ha avvicinato a questo mondo una grande fetta del pubblico di Netflix. Quindi, se non l’avete ancora vista, il mio consiglio da appassionata dell’opera originale è di dargli una possibilità: fidatevi, non ve ne pentirete! Ora non ci resta che aspettare la seconda stagione che, visto il successo, è stata ovviamente già confermata.
Giulia Bertaggia
