CAREER PATH: IL DIGITAL PERFORMANCE MANAGER

Nell’ultimo decennio il mondo del lavoro ha subito delle trasformazioni radicali, la costante innovazione della comunicazione e la forte penetrazione delle attività digitali nelle aziende hanno creato la necessità di ricercare nuove figure professionali specializzate nel digitale: Marcello AccantoDigital Performance Manager di WeRoad ci ha raccontato il suo lavoro, la sua prospettiva e l’importanza di creare contenuti avvincenti. 

Oggi si parla di percorsi di carriera. Com’è arrivato a ricoprire questo ruolo?

Ho studiato a Firenze Media e Giornalismo, inizialmente volevo fare il giornalista ma poi mi sono avvicinato a questa professione per passione nei confronti del mondo digitale. Nel 2004 era appena nato Facebook e avevo intuito che mi sarebbe piaciuto seguire questo flusso; ho aperto un blog personale, ho cercato di comprendere come si pubblicano gli articoli, come si fa traffico sui blog e ho coltivato la mia passione da autodidatta per affinare le mie competenze. Ho trovato lavoro in un albergo di Firenze che cercava una persona che facesse web marketing, con loro ho messo in pratica ciò che avevo appreso dal punto di visto teorico, creando contenuti nei canali social e gestendo il budget per le campagne. Ed è qui che ho avuto la conferma che era quello che volevo fare realmente. Nelle mie esperienze lavorative successive, ho cominciato a comprendere quali sono i contenuti che realmente funzionano e nel marzo del 2017 ho avuto l’opportunità di entrare a far parte di WeRoad. Lavoro qui dagli esordi e ho vissuto tutta la fase di crescita dell’azienda sino ad ora, è stata un’avventura molto entusiasmante perché è difficile vivere la fase di start up, di crescita e internazionalizzazione della stessa azienda: di solito si entra in una fase precisa o si persiste solo nella fase di start up. Il primo anno abbiamo investito sui social, sui canali che secondo noi potevano portarci risultati nell’immediato, via via i budget sono cresciuti, i canali si sono ampliati e la comunicazione da solo digital è divenuta anche offline. 

Quali sono le principali mansioni del Digital Performance Manager?

Mi occupo di contentperformance, gestisco il team che produce i contenuti che potete vedere sui nostri canali social e in più gestisco la parte di performance digital quindi le campagne sui canali digitali (Google e social). La mia professione ha una doppia anima: contenuto e performance, fare performance con i contenuti e con la performance fare contenuti è un po’ il nostro mantra. Un contenuto senza performance è un contenuto fine a se stesso, una campagna per funzionare ha bisogno di contenuti.

Qual è il segreto di un contenuto vincente?

Non c’è un vero e proprio segreto, per me è ormai facile riconoscere un buon contenuto ma devi essere necessariamente creativo. Nel mio ultimo post su LinkedIn ho scritto che le idee non nascono per caso e la creatività si può imparare, viaggiando, vedendo mostre, ascoltando canzoni, andando al cinema, leggendo libri, sono tutte attività che possono stimolare il cervello alla creatività. La creatività si può imparare se si è aperti alla contaminazione. Il mio consiglio è di incontrare persone che vi facciano scoprire cose nuove. Interagite, fate esperienza nel mondo. 

 Quali sono le principali sfide del suo mestiere?

La sfida principale del mio mestiere, ma credo del marketing in generale, è quella di portare i risultati che l’azienda si aspetta. In alcuni momenti bisogna saper gestire la pressione, giustificare risultati che magari, nell’immediato, non arrivano. Personalmente vivo tutto questo con grande serenità ed estrema motivazione.

Come pensa possa evolversi la sua professione nel futuro?

La mia figura sarà sempre meno operativa e sempre più strategica: mi sposterò più su un ruolo strategico, avrò un ruolo più global, con l’apertura di nuove countries, e maggiori responsabilità. Una bella sfida.

Qual è stato il momento più soddisfacente della sua carriera?

Il momento più entusiasmante in WeRoad è stato lo scorso anno quando il nostro obiettivo era totalizzare 5.000 viaggiatori e ad un certo punto abbiamo deciso che dovevamo superarci. Abbiamo alzato l’asticella a 8.000, abbiamo modificato la strategia e investito per arrivare al risultato. A luglio abbiamo raggiunto 9.000 viaggiatori e abbiamo compreso che potevamo cominciare a pensare in grande.

Quali sono le soft skills fondamentali per la sua professione?

La passione è un driver fondamentale, è l’ingrediente che non può mancare, essere flessibili, sapersi adattare, essere proattivi nel senso di agire e dimostrare di volerlo fare. Essere motivati è sicuramente una capacità che cerco sempre nelle persone che fanno il colloquio. Preferisco assumere persone con queste soft skills e con hard skills su cui poter lavorare piuttosto che persone con importanti hard skills ma senza passione o motivazione.

 Un consiglio per chi ambisce a ricoprire il suo stesso ruolo?

Leggeteinformateviimmergetevi in questo mondo e solo così capirete se è il vostro lavoro. Alzatevi la mattina e leggete un articolo di digital marketing e informatevi in anticipo sulla prossima mossa di Facebook o sul prossimo obiettivo di Google.

Elena Giovanna Caggia