Folle Mente (2021), il film corale di Paolo Genovese, ci accompagna dentro le stanze più intime della psiche umana. In un contesto sospeso tra realtà e immaginazione, i personaggi affrontano le proprie fragilità, incarnando in modo narrativo e visivo la presenza costante dei pensieri intrusivi, delle emozioni complesse e delle molteplici forme di intelligenza.
Nel nostro percorso universitario sulle soft skill, abbiamo esplorato quanto sia importante imparare a riconoscere le diverse componenti della nostra interiorità: razionalità, empatia, creatività, insicurezza e intuizione. Il film ne fa metafora visiva, dando volto e voce alle tante “parti” che abitano la mente di ognuno. Non siamo un’unica identità, ma un insieme dinamico di impulsi, dubbi, memorie e sogni. Comprendere questa complessità è la base dell’intelligenza emotiva, uno dei pilastri affrontati nel corso.
Attraverso un racconto corale, Folle Mente sottolinea l’importanza dell’autoconsapevolezza come primo passo per la gestione dei propri pensieri. Le soft skill non sono solo strumenti per lavorare bene in gruppo, ma anche risorse per affrontare il proprio caos interiore con lucidità e compassione.
Interessante anche il legame con il concetto di cambiamento, presente sia nel film che nel nostro percorso didattico. In Folle Mente, i protagonisti si trovano obbligati ad affrontare la loro parte nascosta, e solo accettandola riescono a trasformarsi. È esattamente ciò che abbiamo letto in Il nostro iceberg si sta sciogliendo: non possiamo affrontare la trasformazione se prima non ne prendiamo coscienza.
Il film mette inoltre in discussione l’idea tradizionale di “normalità” e di “prestazione mentale”, aprendo alla possibilità di una visione più inclusiva del pensiero umano. In un mondo lavorativo che richiede sempre di essere lucidi, pronti, performanti, Folle Mente ci ricorda che il valore non sta nel silenziare la confusione interiore, ma nel dare spazio all’ascolto profondo, alla cura di sé e alla gestione dell’ansia.
Un altro aspetto fondamentale è la dimensione collaborativa del gruppo terapeutico nel film. Anche se i personaggi partono da vissuti differenti, è solo grazie al confronto che trovano nuove chiavi di lettura. Questo evidenzia l’importanza della comunicazione empatica e del team work consapevole, in cui non è la produttività a essere centrale, ma l’umanità condivisa.
Infine, Folle Mente rappresenta una potente lezione di leadership interiore: imparare a dirigere sé stessi prima di guidare gli altri. Nel caos delle emozioni e dei pensieri, emerge una verità semplice e profonda: ogni parte della nostra mente ha un senso, se siamo disposti ad ascoltarla.
Beatrice Vendramin
