Don Alberto Ravagnani è un giovane sacerdote italiano che ha saputo coniugare la tradizione religiosa con le moderne tecnologie della comunicazione. Ordinato prete nel 2018, ha iniziato il suo ministero presso l’oratorio di San Michele Arcangelo a Busto Arsizio. Durante le prime fasi della pandemia da COVID-19 nel 2020, con le chiese e gli oratori chiusi, ha cercato nuovi modi per mantenere il contatto con i suoi parrocchiani, in particolare i giovani.
È così che ha iniziato a creare e a condividere video su piattaforme come YouTube e Instagram, affrontando temi di fede in modo fresco e coinvolgente. Uno dei suoi primi video, in cui egli spiegava l’importanza della preghiera, è diventato virale, raggiungendo centinaia di migliaia di visualizzazioni. Da allora, la sua presenza online è cresciuta esponenzialmente: ha scritto due libri e oggi è uno dei sacerdoti più seguiti sui social media in Italia.
LabOratorium e Fraternità: la nuova evangelizzazione digitale
Dalla sua esperienza digitale e dalla volontà di costruire una nuova modalità di evangelizzazione è
nato LabOratorium – Comunicare da Dio un progetto di formazione e comunicazione per educare i giovani alla fede attraverso i linguaggi digitali. LabOratorium non è solo un network di evangelizzazione, ma anche una scuola di comunicazione per giovani cristiani, con l’obiettivo di rendere più efficace e coinvolgente la trasmissione del messaggio cristiano.
Accanto a LabOratorium, don Alberto ha dato vita a Fraternità, la più grande community di giovani cattolici in Italia. Con oltre 70.000 follower organici, Fraternità non è solo una realtà digitale, ma una community, che organizza eventi in tutta Italia, coinvolgendo centinaia di giovani. Attraverso un mix di deejay set, momenti di preghiera e format innovativi, Fraternità sta rivoluzionando il modo in cui i giovani vivono la fede, rendendola un’esperienza viva, autentica e partecipativa.
Come don Alberto ha costruito un personal brand solido e riconoscibile?
Dal punto di vista comunicativo, don Alberto Ravagnani è un fenomeno unico nel suo genere, meritevole di analisi. Non ha mai ceduto alla tentazione di contenuti facili, ma ha invece sperimentato format innovativi, come donCast e Un Prete in palestra, attraverso i quali ha potuto intervistare figure rilevanti e rompere lo stereotipo del prete tradizionale. Proprio per questo, egli è riuscito a parlare a migliaia di giovani, entrando nel loro mondo e creando un dialogo autentico, reso possibile anche dal contatto diretto, che mantiene quotidianamente grazie ai social.
Ecco sintetizzati in 10 punti i motivi del suo successo:
- Autenticità e Trasparenza: don Alberto si presenta in modo genuino, condividendo esperienze personali e riflessioni sincere, creando un legame di fiducia con il pubblico.
- Adattamento al Linguaggio Digitale: ha saputo tradurre concetti religiosi in un linguaggio accessibile e contemporaneo, utilizzando tecniche di montaggio rapide e uno stile comunicativo diretto.
- Presenza Multipiattaforma: oltre a YouTube, è attivo su Instagram, Tik Tok e su piattaforme di podcasting, ampliando la sua audience e raggiungendo diverse fasce di età.
- Interazione con la Comunità: risponde ai commenti e ai messaggi, creando un dialogo continuo e mostrando attenzione alle esigenze dei suoi follower, che non sono altro che ragazzi che desiderano e cercano qualcosa di più profondo e vedono in lui un aiuto.
- Contenuti di Valore: offre riflessioni profonde e spesso provocazioni su temi esistenziali, rendendo la fede rilevante per la vita quotidiana.
- Utilizzo di Formati Innovativi: sperimenta con diversi formati video, mantenendo alta l’attenzione e l’interesse del pubblico.
- Coerenza nel Messaggio: mantiene una linea comunicativa coerente, rafforzando la sua identità e il suo brand personale.
- Empatia e Ascolto: mostra comprensione per le sfide dei giovani, affrontando temi attuali e delicati con sensibilità, ironia e mai con superficialità.
- Collaborazioni Strategiche: Partecipa a interviste e dialoghi con personalità e vip, ampliando la sua visibilità e credibilità anche con i non credenti.
- Formazione Continua: si aggiorna costantemente sui trend digitali, assicurandosi di rimanere rilevante nel panorama in continua evoluzione dei social media.
Quindi anche un prete può essere un influencer?
Sì, un sacerdote può essere un influencer se utilizza le piattaforme digitali per diffondere messaggi positivi e valori etici, raggiungendo un vasto pubblico e avvicinando la Chiesa alle nuove generazioni. Don Alberto ne è un esempio concreto, avendo saputo integrare il suo ruolo religioso con le dinamiche dei social media.
Finisce tutto online?
No, l’online è un’estensione della realtà, non un sostituto. Don Alberto sottolinea l’importanza delle relazioni in presenza e dell’incontro fisico, riconoscendo che i social sono strumenti utili, ma non possono sostituire la comunità reale e la partecipazione attiva.
Un prete con migliaia di follower: cosa ci insegna?
La popolarità di un sacerdote sui social media dimostra come la Chiesa possa rinnovarsi e avvicinarsi alle nuove generazioni attraverso strumenti efficaci. Evidenzia, inoltre, un interesse concreto per i temi spirituali, a patto che vengano comunicati in modo autentico e rilevante. Con la sua presenza sui social, don Alberto non solo raggiunge migliaia di giovani, ma provoca e mette in discussione anche chi continua a essere scettico su questi mezzi. I numeri, i risultati e i progetti nati dalla sua esperienza ne sono la prova tangibile.
Rosa Giuffrè
