NETWORK COMUNICAZIONE. GESTIONE DI UN’AGENZIA ED ALTRI EFFETTI COLLATERALI

Network Comunicazione è una società specializzata nella creazione di content platform. Come si dirige un’agenzia e come ci si destreggia nel mondo digitale? Abbiamo incontrato Silvia Brena, CEO dell’azienda, proprio per scoprire qualche segreto del mestiere.

Com’è nata Network Comunicazione e qual è il suo approccio alla gestione?

Network Comunicazione è nata ventuno anni fa, nel 2003, grazie all’iniziativa di due socie: io, con una precedente esperienza nella direzione di testate femminili come Io Donna, Cosmopolitan e Donna Moderna, e Alessandra Toniolo, che proveniva da un percorso nella direzione creativa in note agenzie pubblicitarie, come McCann. Questa doppia competenza ci ha permesso di fondare un’agenzia con una visione solida, che ha visto il suo debutto con il lancio di un progetto di rilievo: la campagna del brand “Dove”, divenuta, successivamente, una case history significativa per il settore.
L’agenzia è gestita con un approccio sia orizzontale, per stimolare la creatività e l’innovazione, sia verticale, in modo da garantire una gestione strutturata e organizzata dei processi, fondamentale per progetti strategici di ampio respiro, quali quelli che offriamo al mercato.

Quali sono, oggi, le principali sfide per la comunicazione?

L’intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando, completamente, il settore. La principale sfida è la ristrutturazione del “modello di business”, soprattutto per quanto riguarda i social media e la gestione dei contenuti digitali. Stiamo assistendo a un passaggio dai modelli generalisti, come quello di Meta, a piattaforme di “social verticali”, in cui si predilige una struttura per gruppi di interesse specifici, come su Telegram.
Inoltre, l’IA sta modificando anche la gestione stessa dei contenuti, poiché i nuovi strumenti digitali diverranno sempre più competitivi. Pertanto, diventa cruciale mantenere un aggiornamento costante e sviluppare una visione strategica, per restare al passo con queste evoluzioni
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Come si sviluppa una strategia di comunicazione online?

Il processo parte dal brief del cliente e prosegue con un’analisi delle case history, del mercato di riferimento e delle best practice. Dopodiché, si passa allo studio delle tendenze: attraverso una visione strategica, si identificano le necessità del target e si definisce il DNA valoriale dell’azienda. Da qui, si procede con la costruzione del percorso narrativo e la selezione degli strumenti di comunicazione: può essere più efficace un sito web, oppure una presenza sui social? La scelta dipende dai bisogni/vissuto del target e dall’assetto valoriale del brand.

Come s’instaura e si soddisfa il rapporto con i clienti?

Il rapporto con i clienti si basa sulla reputazione, un elemento cruciale in ogni professione. I clienti si rivolgono a noi quando ci riconoscono, sia per la nostra esperienza lavorativa, sia tramite il passaparola. Soddisfare tali aspettative richiede un impegno costante per mantenere un alto livello di attenzione, professionalità e organizzazione. Inoltre, è fondamentale intendere il nostro ruolo non solo come esecutori, ma come veri e propri interpreti e risolutori di problemi.

Lei fa parte del coordinamento della Rete Nazionale Contro l’Odio. Come concilia questo impegno con il suo ruolo di esperta di comunicazione?

È un impegno complesso e richiede molta energia. Attraverso questo ruolo, posso contribuire come esperta di comunicazione e portare avanti la mia esperienza nei temi dell’inclusione e del contrasto ai discorsi d’odio. L’associazione che ho co-fondato con Marilisa D’Amico, VOX Diritti, da sette anni monitora i social network con il progetto “Mappa dell’intolleranza”. Questa attività mi permette di combinare le competenze in comunicazione con un approccio narrativo, che mira a costruire ponti e creare linguaggi alternativi per contrastare l’odio.

Che consigli dà ai CIMERS che vogliono entrare in questo mondo?

È fondamentale avere curiosità, capacità di informarsi, uno sguardo critico e rigore. Essere rigorosi significa analizzare progetti e comprendere se e come si risponde alle esigenze del target e dell’azienda.
Una delle sfide principali è combattere la tendenza all’omologazione. Il compito di chi opera nella comunicazione contemporanea è complesso: per essere originali ed efficaci è necessario mantenere una visione d’insieme, evitando di restare confinati in una nicchia e continuando a informarsi costantemente.

Martina Milano