OLTRE LO SCHERMO: IL CINEMA COME SPECCHIO DELLA SOCIETÀ

È il 1895 quando i fratelli Lumière organizzano la prima proiezione cinematografica; lo sfondo è quello della Rivoluzione Industriale, in cui il mondo si trova catapultato in un nuovo scenario, quello delle masse.
La società si omologa, ed il cinema diventa uno dei più grandi fenomeni di massa, nasce proprio per il popolo, per la gente di ogni rango sociale, nasce nelle periferie, nelle fiere e porta gli individui ad evadere dalla quotidianità. Il cinema rappresenta un’innovazione capace di parlare all’immaginario delle persone, riuscendo ad unire in un unico spazio individui di ogni genere, di ogni estrazione sociale, orientamento religioso, sessuale, politico.

Porsi davanti ad uno schermo, osservando il susseguirsi di immagini in movimento, porta lo spettatore a fuggire dalla propria realtà; è proprio questo lo scopo principale del cinema, portare ad una immedesimazione nella vita altrui, nelle storie di altri, in un contesto che non appartiene all’osservatore stesso, ma che viene compreso ed assimilato durante l’arco di tempo della durata del film.
È un messaggio importante quello del cinema, quello della comunicazione, rende visibile agli occhi di tutti storie diverse, che riguardano numerosi temi, dai più ardui da trattare alle commedie spensierate, leggere; comparabile ad un caleidoscopio che permette la visione di infinite prospettive della realtà, portando alla comprensione della complessità umana.

Il cinema può essere considerato come l’insieme di tutte le arti, e dunque come l’arte per eccellenza.
Nella cinematografia troviamo la musica, le colonne sonore, che accompagnano lo spettatore durante le scene, la moda, che viene identificata nei costumi indossati dai personaggi, la scrittura della sceneggiatura, la fotografia, l’espressione dei volti e dei movimenti nella recita degli attori; il cinema concilia tutte queste espressioni artistiche fondendole in un unico prodotto, quello del film.
Un film considerato come un “veicolo di cultura e proposta di valori”, un veicolo di scambi ed invito all’apertura e alla riflessione nei confronti di realtà estranee alla mentalità dello spettatore; il cinema abbatte le distanze, le barriere sociali, mostra aspetti di società diverse, di culture diverse, permettendo a tutti di apprezzarle, ma soprattutto di conoscerle, di assimilarle, di farle proprie.
“Macchina dei sogni”, è anche così che questo fenomeno può essere definito, uno strumento in grado di influenzare, di far riflettere, in grado di suscitare emozioni e pensieri che gli spettatori porteranno poi nella loro quotidianità, osservando il proprio mondo con occhi diversi, con occhi di chi è andato oltre, di chi si è aperto allo conoscenza di una realtà che non gli appartiene.
Per tanti il cinema può identificarsi in un semplice luogo di relax, di divertimento, di passatempo; è solo chi osserva le immagini con uno sguardo riflessivo chè può comprendere la sua vera anima, quella della comunicazione a 360 gradi, di modellatore della cultura sociale, ma soprattutto di apertura verso un mondo che è pieno di cose da scoprire, da conoscere, da sentire, da vedere.
Possiamo dunque constatare come il cinema sia di rilevante importanza per gli individui, per le masse; un maestro della comunicazione in grado di plasmare e amplificare le emozioni, i sentimenti, unicamente attraverso l’utilizzo di immagini in movimento e di parole, dialoghi, dibattiti.
È da 130 anni che il cinema accompagna la società in un cammino di crescita personale e culturale, una crescita che deve proseguire di generazione in generazione, per permettere a tutti di rimanere affascinati dinanzi a storie, a racconti in movimento, che ancora oggi vengono considerate come il più grande mezzo di “influenza di massa”.

Matilde Martini