Uno scienziato pazzo, corpi riesumati e legami improbabili; non stiamo parlando di Frankenstein, ma semplicemente del nuovo film di Yorgo Lanthimos.
Povere Creature è un film del 2023 diretto da Yorgos Lanthimos, adattato da Tony McNamara dal romanzo omonimo del 1992 di Alasdair Gray. La vicenda segue il viaggio da autodidatta di Bella Baxter (Emma Stone) alla scoperta di sé stessa. Il film è una rivisitazione di Frankenstein di Mary Shelley, dove il ruolo del creatore di Bella viene affidato all’eccentrico genio Dr. Godwin Baxter (Willem Dafoe). Chiamato ‘’Dio’’ da Bella, Godwin porta cicatrici grottesche sul viso e sul corpo, dovute alla sua esperienza come soggetto della curiosità scientifica di suo padre.
La fame di conoscenza di Bella è troppo grande per essere contenuta dentro le mura della casa di Godwin, per questo ella coglie l’opportunità offertale dall’avvocato libertino e uomo di mondo Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo). Partirà da Londra per andare prima a Lisbona, poi in nave ad Alessandria e, infine, finirà in un bordello parigino.
Mano mano che gli orizzonti di Bella si allargano, cambiano anche i colori del film: l’inizio è ambientato principalmente nella casa di Godwin, è in bianco e nero, ma una volta che Bella inizia a viaggiare, il film diventa a colori. Circa venti minuti dopo l’inizio del film, si scopre la verità sulle origini di Bella: è stata riportata in vita da Godwin dopo essersi gettata dal ponte. Godwin trova non solo il suo corpo ancora intatto, ma anche quello del bambino ancora vivo, che ella portava in grembo. Lo scienziato decide allora di trasferire il cervello del neonato nel corpo della madre. Bella, quindi, non è affatto una persona adulta, ma una bambina nel corpo di una donna.
L’importanza della liberazione femminile è uno dei temi principali del film. Anche se le avventure di Bella sono per lo più umoristiche, permettono alla giovane donna di prendere consapevolezza della sua vita e del suo corpo. Povere Creature rappresenta il percorso di formazione che porta una bambina nel mondo reale, che può essere crudele e spietato.
Nella prima metà del film Emma Stone, cattura perfettamente l’essenza di una giovane bambina senza filtri; in uno dei ristoranti più eleganti di Lisbona, sputa il cibo, chiedendo perché debba tenerlo in bocca, anche se esso è disgustoso. Probabilmente tutti abbiamo assistito a una scena del genere da piccoli o forse ne siamo stati i protagonisti.
Bella, però, non gioca secondo le regole della società civile (in realtà, non segue nessuna regola), quindi intraprende un viaggio di auto-scoperta ed emancipazione, in cui il sesso e il desiderio sono essenziali. Il film di Yorgos Lanthimos si getta a capofitto nell’inconsueta ricerca di Bella della propria idea di femminilità. Il suo corpo è lo strumento con cui ella si appropria di ciò che le spetta di diritto, motivo per cui le scelte delle donne sono un enorme campanello d’allarme per il patriarcato. Ogni personaggio maschile in Poor Things cerca di controllarla, sia per il bisogno di proteggerla sia per portarla a letto.
Sembra che nulla spaventi una società patriarcale più del controllo, che le donne possano avere sui propri corpi.
Martina Tamà
