FUNZIONAMENTO E TENDENZE DEL MERCATO DEGLI OTT: UN’ANALISI APPROFONDITA

Il mondo dei media oggi è sempre più caratterizzato dagli OTT (over-to-top), piattaforme che offrono contenuti multimediali, come film, serie tv e musica, direttamente all’utente-consumatore finale, evitando i canali di distribuzione tradizionali, come il digitale terrestre o il satellitare.

Le piattaforme OTT si “posizionano sopra” (over in inglese) le reti esistenti, sfruttando invece la rete Internet per trasmettere i propri contenuti. Il termine è stato usato per la prima volta da Andrew Seybold nel 2004. Oggi stiamo assistendo ad una continua evoluzione del mercato dello streaming video, con nuovi modelli di business, un po’ per necessità e un po’ per differenziarsi; infatti, recentemente si parla di piattaforme SVOD, AVOD, TVOD, PVOD e FAST, che sono le sottocategorie degli OTT. 

Le piattaforme SVOD, subscription video on demand, si posizionano nel campo delle televisioni in streaming; questo è il modello predominante e con le quote maggiori di mercato in Europa e nel Nord America. Per usufruire di una piattaforma SVOD, gli utenti devono pagare un abbonamento mensile o annuale per poter accedere al catalogo di contenuti offerti. Poiché si tratta di piattaforme che offrono video on demand, i contenuti si possono guardare in qualunque momento. Le principali SVOD in Italia sono Netflix, Infinity+, Amazon Prime Video, Disney+, Apple+ e Discovery+. 

Per quanto riguarda invece le piattaforme AVOD, advertising video on demand, i costi di accesso vengono completamente coperti dalla pubblicità; infatti, gli utenti possono accedere al catalogo video gratuitamente. In Italia possiamo incontrare: Pluto TV, Mediaset Infinity, Raiplay e Plex. È un modello in forte crescita; questo è dovuto al fatto che sempre di più si apprezzano modelli di business supportati dalla pubblicità per ridurre le spese. È sicuramente un modello più economico rispetto alla SVOD ed è più facile e immediato accedervi.

I TVOD, transcription video on demand, sono servizi che permettono l’acquisto in pay-per-view dei singoli prodotti audiovisivi. In questa categoria rientrano, ad esempio, Chili TV, Apple TV e Timvision. 

I PVOD, premium video on demand, offrono la possibilità di acquistare contenuti premium pur avendo già un abbonamento attivo (basic) o di acquistare contenuti via streaming anche se sono parallelamente distribuiti nelle sale cinematografiche, ad esempio Disney+ con alcuni prodotti come il live action di Mulan. 

Infine, il FAST, free ad-supported television, è il modello di business che offre agli utenti di accedere alla tv lineare/video live ma in streaming. In questa categoria troviamo piattaforme come Pluto TV, Plex, Raiplay e Mediaset Infinity. Questo modello, insieme all’AVOD, è in forte crescita; anche in questo contesto il motivo è la presenza della pubblicità che permette di accedere al servizio gratuitamente.

Il mercato della fruizione della tv via streaming è sicuramente un business in crescita. Questo fenomeno è alimentato da diversi fattori: dalla diffusione della banda larga sempre maggiore e dall’aumento della concorrenza tra i vari servizi di streaming tv, senza tralasciare ormai l’evoluzione delle abitudine dei consumatori i quali prediligono una fruizione svincolata dalla programmazione di palinsesto o per comodità di accesso grazie alla banda ultra larga. I modelli che stanno avendo sempre più successo sono quelli supportati dalla pubblicità che permette di abbattere le spese superflue senza perdere la possibilità di fruire di contenuti online e in on demand. 

Dario Cocquio