La navigazione efficiente e l’accesso istantaneo all’informazione sono elementi essenziali nella vita quotidiana di oggi. Wikipedia e Google Maps si ergono come pionieri del crowdsourcing, ridefinendo il modo in cui creiamo, condividiamo e comprendiamo la conoscenza del mondo.
Si sente spesso parlare di crowdsourcing. Questo concetto accorpa i termini “crowd” (folla) e “sourcing” (approvvigionamento) e rappresenta un modo originale e innovativo per la creazione e la realizzazione di un progetto su base collaborativa. Ovviamente, se internet non fosse esistito, non si potrebbe parlare di “folla”, come un gruppo di individui eterogeneo e volontario o su invito, concepito a livello globale, che partecipa individualmente per fornire idee o contribuire ai contenuti.
Wikipedia, nata nel 2001, è stata un esperimento audace nell’apertura della conoscenza al contributo globale. Questa enciclopedia online è alimentata dalla varietà di voci provenienti da tutto il mondo. Il suo modello di editing aperto, che include la libertà di aggiungere e di modificare i testi, consente ad esperti e appassionati di collaborare, creando un tessuto di informazioni dinamiche, adattabili e in continua crescita. Wikipedia è caratterizzata da una comunità di editor che lavora per mantenere una prospettiva neutrale, basata su fonti verificabili, ma anche gratuite in termini di accesso e contribuisce a mantenere e a migliorare la qualità dei contenuti. Una struttura democratica del sapere enciclopedico con forme libere di partecipazione.
Similmente, Google Maps ha trasformato la navigazione quotidiana in un’esperienza collaborativa. La piattaforma si basa sul crowdsourcing per arricchire costantemente le sue mappe digitali. Gli utenti contribuiscono con segnalazioni sul traffico, recensioni di attività commerciali e dettagli specifici, che si riferiscono a luoghi di interesse a livello locale. I dati e gli aggiornamenti riguardano ad esempio i ristoranti, i negozi, le stazioni di servizio, i bar, gli hotel e altro ancora. Questa partecipazione attiva forma un ecosistema informativo in costante evoluzione, dove tutti aiutano tutti. Una bussola digitale, che guida i fruitori a navigare attraverso il territorio. Ecco che nasce la sinergia tra sapere umano ed esplorazione dinamica del mondo, un’esperienza unica e illuminante per chi è in cerca di conoscenza ed è animato da spirito di avventura tutta al digitale. Questa è il nuovo volto della conoscenza e della navigazione dinamica.
Entrambe le piattaforme, quindi, vedono il principio del crowdsourcing manifestarsi in modi unici. Esse sono le testimonianze del potere degli individui in quanto attori nel plasmare un insieme di dati e di codici e nel fornire strumenti interattivi, che arricchiscono la comprensione del mondo che ci circonda in un linguaggio condiviso.
Una forma di agency individuale, che struttura i nostri percorsi tangibili e le nostre risorse cognitive verso l’esplorazione di nuovi orizzonti sconosciuti.
Quello che rimane in noi è un’esperienza di navigazione più ricca e personalizzata.
Vanessa Lupi
