«Ho rischiato di essere stuprata o rapinata. A Milano la situazione sta sfuggendo di mano», «Per una donna camminare da sola dopo una certa ora in qualsiasi città è diventato pauroso e inquietante», «Mi auguro che questo video riesca a far comprendere quanto sia pericolosa questa situazione», #milanopericolosa, #sicurezzaamilano. Queste sono solo alcune delle parole che risuonano sui social, sui giornali e in televisione, frasi che riguardano sempre donne e che fanno rabbrividire al primo sguardo.
Giusto pochi giorni fa, la conduttrice italiana Elenoire Casalegno, aggredita e inseguita in centro a Milano, lancia un ulteriore appello al Primo cittadino, raccontando ciò che aveva appena vissuto: «Capisco che le necessità di una città siano molteplici, assolutamente, ma la priorità è la sicurezza dei cittadini e questa città è diventata invivibile. C’è da aver paura». É giusto per una donna considerare “normale” e “abitudinario” il fatto di uscire di casa con il terrore di subire molestie di qualsiasi tipo, di essere rapinata, seguita o aggredita? É corretto dover comprare uno spray al peperoncino o tenere a portata di mano qualsiasi cosa per difendersi per strada?
Le notizie di questo tipo sono ormai un’occorrenza quotidiana, e dovrebbero essere un segnale chiaro alle autorità per l’urgenza di un intervento immediato. Analizzando i dati raccolti da L’Oreal grazie al progetto internazionale Stand Up, risulta che l’80% delle donne ha subito una molestia sessuale in un luogo pubblico, mentre il 76% ne è stato testimone. A ciò si aggiungono le innumerevoli denunce che stanno fiorendo continuamente, specialmente da Instagram e TikTok, dove ragazze e donne più adulte trovano la forza di raccontare ciò che hanno dovuto subire e di cui sono state vittime. “Ero nei pressi della stazione Centrale quando vedo queste tre ragazze che attraversano la carreggiata in maniera frettolosa perché dietro di loro c’era un uomo che le sta inseguendo… Dico loro di avvicinarsi subito all’auto e di salire sul taxi… Poco dopo si avvicinano tre uomini, uno di questi cerca di forzare la porta del taxi”, parole che un taxista in servizio di notte a Milano ha pronunciato il 20/10/2023. Avviandoci verso la fine del 2023, una donna deve sperare che un taxista passi vicino a lei e la salvi dal suo aggressore. Quest’ affermazione porta a pensare.
L’ulteriore problematica, però, sta nell’indifferenza delle persone, dal momento che non è scontato che i testimoni di queste situazioni agiscano come il taxista suddetto; la maggior parte della gente rimane impassibile. Non solo il Sindaco Sala ha un enorme materiale su cui riflettere nel più breve tempo possibile, ma anche la popolazione (in questo caso milanese) dovrebbe fare un esame di coscienza. L’indifferenza e il “finchè non capita a me” diventano pensieri pericolosi; quante volte capita di vedere una ragazza palesemente in difficoltà, mentre accanto a lei vi sono persone che si voltano dal lato opposto? Forse per paura? Forse perchè sono di fretta? Forse perchè non è una situazione che li coinvolge direttamente? Forse, sarebbe meglio che ci fosse maggior informazione e formazione in merito a queste tematiche.
É fondamentale, però, che da queste vicende non venga trasmesso un certo messaggio, ovvero quello per cui una donna a Milano non possa più uscire di casa non accompagnata o senza prendere un taxi, oppure che viva con il terrore e l’ansia di subire aggressioni, inseguimenti o molestie. Finché non ci sarà un aumento della sicurezza e un segnale di cambiamento rilevante, è opportuno prestare attenzione. Ciò significa avere alcune accortezze, come il fatto di dotarsi di uno spray al peperoncino, di conoscere la combinazione di tasti del telefono tramite i quali parte una chiamata di emergenza, di condividere la propria posizione con una persona cara, di programmare un messaggio automatico che dia notizia del proprio arrivo a casa a un individuo designato in precedenza. Sono nate anche alcune App per la sicurezza femminile, e non solo, quali: Wher (presenta strade sicure da percorrere, consigliate da altre donne), 1522 ANTI VIOLENZA E STALKING, EchoSOS, Allarmi e sirene. Una sensibilizzazione sul tema sembra essere arrivata anche al Gruppo Tim che, all’interno delle cabine telefoniche digitali in programma a Milano per il 2024, inserirà il tasto ‘Women+’, grazie al quale si potrà accedere immediatamente ad un servizio di supporto con un operatore. Inoltre, vi sono organizzazioni, centri e realtà impegnate nell’assistenza delle donne a 360 gradi, come Telefono Donna, sorto a Milano con l’obiettivo di offrire un centro di ascolto e di consulenza per le donne.
La situazione è preoccupante, questo è indubbio, e qualsiasi donna confida che arrivi il giorno in cui tutto ciò finirà. Non è, però, il caso di abbattersi, bensì, è il momento di unirsi, farsi forza insieme e continuare a vivere la propria vita con l’energia, la grinta e la determinazione che caratterizzano il genere femminile. Non sono più ammesse lacrime che rigano volti innocenti, non è più ammesso il silenzio, ora si deve agire.
