L’EVOLUZIONE DELLE AUDIENCE: DALLA TELEVISIONE ALLO STREAMING

All’interno del mondo dell’intrattenimento, ossia una realtà in continua evoluzione, stiamo assistendo a un cambiamento epocale, capace di trasformare radicalmente quella che fino ad oggi è stata la nostra esperienza mediatica.

Lo spettacolo che abbiamo sempre conosciuto è stato sostituito dalla televisione tradizionale, la quale, a sua volta, ha lasciato spazio a una nuova regina delle audience: lo streaming. Questo fenomeno, infatti, sta riscrivendo le regole della rappresentazione mediale, plasmando il futuro dell’industria dell’intrattenimento in un modo mai visto prima.

La piattaformizzazione dei contenuti, la loro interdimensionalità e la loro immediata disponibilità – in qualunque luogo e in qualunque modo – ha dato il via all’ascesa di moltissime piattaforme che oggi raccolgono milioni di utenti, come: Netflix, Amazon Prime Video e Disney+. Il modo in cui entriamo in contatto con i nostri programmi cambia, trasformandoci da spettatori passivi ad attivi, capaci di controllare quando e dove osservare i nostri programmi e, soprattutto, a chi fornire i nostri dati riguardo le preferenze che ci appartengono.

Un elemento chiave di questa rivoluzione mediatica, inoltre, è proprio la realizzazione da parte di queste piattaforme di contenuti originali, fornendo una quantità enorme di prodotti tra cui scegliere. Serie Tv innovative e film originali diventano, infatti, il biglietto d’ingresso capace di attrarre nuovi abbonati, dando vita a un mondo in cui la creatività è al centro e dove le storie prendono vita in modi che mai avremmo immaginato.

Le piattaforme di streaming, come accennato precedentemente, sono maestre nell’arte della personalizzazione. Grazie a sofisticati algoritmi di raccomandazione e profilazione, infatti, sono in grado di suggerire agli utenti registrati dei contenuti basati sulle loro preferenze. Questo rende l’esperienza di visione unica e avvincente, allontanando il concetto di “programmazione per tutti” che la televisione tradizionale aveva portato all’interno delle nostre case.

Un’altra delle caratteristiche più importanti di queste piattaforme streaming è anche la possibilità di godersi i contenuti senza essere interrotti da fastidiose pubblicità. Tutto ciò, però, non è gratuito, in quanto la maggior parte dei siti offre la possibilità di non essere interrotti grazie a un pagamento plus dell’utente, offrendo un’esperienza senza interruzioni.

Sono moltissime le piattaforme che offrono questi servizi, ed è per questo che, soprattutto negli ultimi anni, la concorrenza nel mondo dello streaming è diventata enorme. Ognuno di questi siti cerca di conquistare l’attenzione degli spettatori con contenuti esclusivi, prezzi competitivi e funzionalità avanzate. Questa competizione è un bene per gli utenti, poiché le piattaforme cercano costantemente di alzare l’asticella per attrarre e mantenere gli abbonati, ma allo stesso tempo un malus, in quanto la generalizzazione dell’offerta è spesso interpretata come un abbassamento delle motivazioni iniziali che hanno spinto il cliente all’iscrizione.

L’ascesa dello streaming ha trasformato, grazie a queste caratteristiche innovative, l’intera industria dell’intrattenimento globale. La televisione e il suo modo unilaterale di trasmettere visioni, infatti, è stato superato dalla pluralità delle immagini e dell’interdimensionalità dei canali di trasmissione che abbiamo a disposizione. Gli studi cinematografici e le reti televisive tradizionali si sono adattati alle innovazioni tecnologiche, lanciando le proprie piattaforme di streaming per rimanere sempre connessi, come il caso di RaiPlay o Mediaset Infinity. La televisione tradizionale ha subito, infatti, a causa dello streaming un calo degli abbonati, mentre con la stessa velocità tantissimi nuovi mercati sono stati aperti per la produzione e la distribuzione di contenuti in tutto il mondo.

Tuttavia, come dopo ogni rivoluzione, anche quella mediatica ha portato a galla delle sfide a cui la piattaformizzazione dei canali è sottoposta, come la non rilevanza dei diritti d’autore o la pirateria. La facilità con cui i contenuti possono essere reperiti online, infatti, è equivalente alla possibilità di condivisione che gli utenti moderni hanno. I consumatori si sono trasformati in produttori e l’immediatezza del prodotto ha reso possibile un inquinamento visivo tale da non poter essere risolto nemmeno tramite vie legali.

I siti pirata, infatti, diventano i principali competitor delle piattaforme, offrendo la stessa scelta di prodotti ma con prezzi inesistenti. Ovviamente, ciò che influenzerà la scelta del consumatore finale sarà la qualità percepita da questo, rendendo così le piattaforme schiave di un controllo qualitativo enorme.

In conclusione, l’evoluzione delle audience dalla televisione allo streaming è una storia di trasformazione epocale nell’industria dell’intrattenimento. È un viaggio che ha messo il potere nelle mani dello spettatore, ha spinto l’innovazione e ha ridefinito il modo in cui consumiamo i media. Questa rivoluzione è lontana dall’essere finita e il futuro è già in fase di sperimentazione. Una cosa, però, è certa: non torneremo mai più indietro alla televisione come la conoscevamo. È la piattaformizzazione del prodotto, oggi, a dettare le regole e siamo solo all’inizio di questo emozionante capitolo.

Davide Bruno