FORTUNAGO IN ARTE- MOSTRA LA DIGNITÀ DELLA FIGURA

Fortunago è un piccolo borgo situato nell’Oltrepò Pavese, entrato a far parte dei borghi più belli di Italia nel 2007, è denominato “Perla dell’Oltrepò” e racchiude nel suo interno storie, culture e tradizioni.

Ogni anno nel periodo tra luglio e settembre si tiene una mostra organizzata da Luigi Cavallo con la collaborazione di Oretta Nicolini e Pino Jelo.

Il 16 luglio alle ore 17.30 nel teatro Azzaretti, presente il vicesindaco di Fortunago, è stata inaugurata questa nuova mostra dal titolo Dignità della Figura. La mostra raccoglie 51 opere di artisti famosi come Carlo Levi, Mario Sironi, Filippo De Pisis e molti altri.

L’esposizione è una naturale continuazione della mostra dello scorso anno La natura dipinta; essa segue la stessa linea culturale incentrata sulla serietà e sulla qualità dei lavori precedenti.

Luigi Cavallo spiega come la mostra sia un momento di riflessione su quanto è stata la presenza della figura umana nella sua realtà, verità e «nella sua palpitante rispondenza poetica con le profonde risonanze nei significati e nei ragionamenti maturati nei secoli e dei quali hanno tenuto conto gli artisti moderni».

Si tratta infatti di ritratti e autoritratti, nudi maschili e femminili, composizioni in cui affiora il riscontro o ricordo della figura espansa e dedotta in un mondo creativo che è tutt’ora nutrimento di sensibilità e fantasia magari per compensazioni vitali o provocazioni.

Cavallo sostiene che: «è come se attraverso uno specchio potessimo scrutare il viso e il corpo nostro e altrui, amato o disperso nella memoria, quasi scegliendo una posa per ogni uomo o donna convocati in questa sorta di simposio ideale in cui la figura ha presenza in dignità e creatività».

«La consonanza di figura e dignità comporta comunque una chiara possibilità di lettura formale: nelle pagine proposte il denominatore comune è la riconoscibilità del soggetto, una partecipazione tenera, o dolorosa, senza difficoltà per quanto si è soliti chiamare “aspetto umano”».

La scelta dei dipinti che trattano la figura umana tiene conto della sua dignità rispettandone proporzioni e atteggiamenti. Spesso l’arte o altri linguaggi hanno invece puntato sulla deformazione o mostruosità dell’uomo o della donna.

Sono presenti anche tre ritratti dedicati a Guillaume Apollinaire: Esprit Nouveau della poesia d’avanguardia, figlio dell’ufficiale italiano Francesco Flugi d’Aspermont e di Angelica de Kostrowitzky, nobildonna di origine polacca.

I tre ritratti dello scrittore, che partecipò attivamente al movimento cubista come critico d’arte, sono di Franco Gentilini, Alessandro Nastasio, Bona Tibertelli de Pisis nel Ritratto di Guillame Apollinaire del 1979.

Per chiudere l’inaugurazione il Sindaco del Comune di Fortunago, Pierachille Lanfranchi, sostiene che «La continuità artistico-culturale che il Comune propone dal 1996 e ha incrementato negli ultimi tre anni con la disponibilità dell’Auditorium Giovanni Azzaretti, è certo valore primario che intende raccordare uno dei borghi “più belli d’Italia” con la regione e, data l’entità delle proposte espositive, con l’intera nazione. Il tema che quest’anno mette insieme “dignità” e “figura” racconta la fisionomia di un’epoca e tiene bene in vista anche i caratteri che sono insegna dei nostri luoghi, che vivono di importanti memorie storiche e di un vivace esprimersi di giovani energie che conferiscono al nostro paese ottime prospettive».

La dignità dei piccoli borghi si vede anche da queste scelte artistiche che mettono in mostra grandi autori del nostro Novecento, fruibili da tutti anche lontano dalle grandi esposizioni delle grandi città.

Giorgia Casarini