LE CAMPAGNE DI APPLE: DA “WON’T BE LIKE 1984” A “WHAT’S YOUR EMERGENCY?”

Da quando è nata, Apple ha sempre cercato un modo per differenziarsi, anche tramite la sua comunicazione. Apple nei suoi spot ci racconta delle storie, cercando di coinvolgere lo spettatore, facendo leva sulle sue emozioni e sul suo senso di immedesimazione

Tra gli spot di maggior successo vi sono quelli dove non è il prodotto ad essere il protagonista. L’obiettivo primario dell’azienda è infatti sempre stato quello di veicolare i propri valori nel modo più chiaro e diretto possibile, mentre le caratteristiche tecniche del prodotto passano in secondo piano.

Impossibile non citare il primo spot di Apple, Won’t be like 1984, con cui l’azienda ha presentato il nuovo personal computer Macintosh. In questo caso, con uno storytelling ricco di riferimenti letterari, si rimanda all’universo orwelliano. 

Oppure anche la campagna Think different del 1997, dove la voce narrante (per la versione italiana) è quella di Dario Fo. Nel video appaiono grandi personaggi della storia: Gandhi, Martin Luther King, Einstein e John Lennon. Compito del narratore è quello di sottolineare la loro genialità, insita nel fatto che tutti loro sono stati in grado di guardare la realtà con occhio diverso.

Potete citarli, essere in disaccordo con loro, glorificarli o denigrarli, ma l’unica cosa che non potrete mai fare è ignorarli, perché riescono a cambiare le cose, perché fanno progredire l’umanità. E mentre qualcuno potrebbe definirli folli, noi ne vediamo il genio, perchè solo coloro che sono abbastanza folli da cambiare il mondo lo cambiano davvero”, è questa una delle frasi pronunciate da Dario Fo nello spot.

E’ chiaro come Apple cerchi di affiancarsi a questi personaggi storici, presentandosi come un brand pronto a percorrere strade inesplorate. Analizzando questa pubblicità a distanza di 25 anni possiamo considerare Apple un brand visionario e concentrato sul reale obiettivo di “cambiare il mondo”. Basti pensare alle AirPods: le prime cuffiette senza filo, invenzione Apple (2017), che ancora in pochi non possiedono.

L’azienda, in molte delle sue strategie comunicative, più che enfatizzare le potenzialità dei propri prodotti, tende a rivolgersi al consumatore finale proiettandolo in specifiche situazioni. 

Alcune delle pubblicità di Apple mirano a far percepire al cliente una sensazione di bisogno e di necessità, che possono banalmente essere soddisfatte da un Iphone, piuttosto che da un Apple Watch. 

La comunicazione punta a far percepire ai consumatori l’utilità del prodotto ed il valore aggiunto che potrebbero trarre quotidianamente dall’utilizzo. Talvolta, fanno addirittura percepire il prodotto come un bene necessario

Questa modalità è particolarmente evidente nello spot per il lancio dell’Apple Watch Series 7, che fa leva sulla sfera emotiva dell’utente, mostrando come l’Apple Watch sia in grado di chiamare in automatico i soccorsi in una condizione di pericolo. 

In questo articolo sono stati analizzati solo alcuni degli spot di Apple: rivoluzionari e controcorrente, proprio come l’essenza del marchio. 

Altre campagne che vale la pena ricordare potrebbero essere Get a Mac (2006), Misunderstood (2013), lo Spot di Iphone 5C (2013), che fa leva sulle diversità – For the colorful – o la pubblicità per il Nuovo AirTag (2021).


In attesa del prossimo spot pubblicitario, possiamo rimarcare i tratti comuni della comunicazione Apple: diversificazione, coinvolgimento, impersonificazione.

Elisa Rizzoli